Saper impostare le sessioni di coaching

Saper impostare le sessioni di coaching

Il Coach professionista deve saper impostare la sessione di coaching seguendo delle regole ben precise e attenendosi a dei parametri definiti.

Infatti, il coach deve saper comunicare fin da subito quali sono le regole del coaching, come si sviluppano le sessioni di coaching, quali sono gli ambiti di intervento del coaching e quali risultati aspettarsi.

Saper impostare le sessioni di coaching è così importante che viene considerata una delle competenze distintive del coach professionista dalle principali organizzazioni di coaching.

Scopriamo, quindi, come impostare le sessioni di coaching.

Come impostare le sessioni di coaching

Per impostare le sessioni di coaching è necessario seguire alcuni passi. Si tratta di passaggi fondamentali. Ecco i principali passi per impostare in modo efficace le sessioni di coaching:

  1. Attenersi ed esprimere durante la sessione di coaching il Codice Etico della professione. 
  2. Esplicitare chiaramente gli ambiti di intervento delle sessioni di coaching.
  3. Spiegare al coachee che il percorso di coaching è una partnership.
  4. Definire il prima possibile l’obiettivo del percorso di coaching e l’aspettativa del coachee.

Ovviamente, questi passaggi sono essenziali, perché una buona impostazione iniziale ci consentirà di svolgere al meglio le sessioni di coaching, essere chiari e trasparenti nei confronti del coachee e indirizzare, fin da subito, il processo di coaching.

A cosa serve impostare le sessioni di coaching

Saper impostare le sessioni di coaching serve a svolgere l’intero processo di coaching, all’interno degli ambiti e delle aree di intervento del coach professionista.

Un’ottimale impostazione iniziale della sessione di coaching, ci consente di esplicitare le competenze distintive del coach professionista e di definire l’obiettivo del percorso di coaching.

Infine, saper impostare le sessioni di coaching è indispensabile sia per il coachee (il cliente) che saprà cosa aspettarsi, su cosa andrà a lavorare e sulle principali caratteristiche del percorso di coaching; sia per il coach, perché avrà la possibilità di definire fin da subito come funziona il percorso di coaching. 

Insomma, saper impostare le sessioni di coaching ci consente di evitare fraintendimenti, di settare con precisione la direzione del percorso di coaching e di gettare immediatamente le basi del lavoro futuro.

Cosa succede se non si impostano le sessioni di coaching

Se non impostiamo le sessioni di coaching, possono accadere diverse dinamiche che finiranno per inficiare il percorso di coaching, il grado di soddisfazione del coachee e l’efficacia stessa del coaching.

Per esempio, se non imposto la sessione di coaching, il coachee non saprà cosa aspettarsi dalle sessioni, non saprà quali sono le sue responsabilità e non saprà che dovrà avere un ruolo attivo e proattivo all’interno del percorso.

Anche per il coach ci saranno delle conseguenze, in quanto, potrebbe essere disallineato rispetto alle aspettative del coachee, potrebbe non ottenere un forte coinvolgimento e proattività del coachee e avere difficoltà nel creare una buona relazione con il coachee.

Insomma, saper impostare le sessioni di coaching ci consente di avvaire il percorso di coaching con i migliori presupposti e di gettare quelle basi che ci permetteranno di portare a termine le sessioni.

Come capire se ho impostato bene le sessioni di coaching

Ci sono alcune dinamiche che ci possono dire molto chiaramente se abbiamo impostato bene o meno le sessioni di coaching.

Ecco quali sono queste dinamiche:

  1. Viene meno la partnership. Le sessioni di coaching si basano su un rapporto di partnership tra coach e coachee. Quando le sessioni non sono state impostate in modo efficace, può venire meno la partnership e la relazione tra coach e coachee viene alterata.
  2. Viene meno la fiducia. Quando le sessioni di coaching non vengono impostate in modo pertinente, il rapporto di fiducia tra coach e coachee può venire meno. Non essendoci stata chiarezza, non essendo stati definiti i confini e i ruoli, è facile che ci si fraintenda e che emergano incomprensioni. 
  3. Viene meno la proattività del coachee. Il cliente (coachee) non percepisce più il coach come facilitatore, come riferimento, come guida e, quindi, verrà meno la sua proattività. Per esempio, si abbasserà la sua attenzione, il suo spirito di iniziativa e la sua motivazione. 

Strumenti per impostare le sessioni di coaching

Esistono diversi strumenti per impostare le sessioni di coaching in modo rapido, efficace e definito. Ecco alcuni suggerimenti: 

  1. Utilizza il Codice Etico. Può essere funzionale, condividere con il tuo coachee un documento in cui riporti il codice etico della tua organizzazione di coaching di riferimento. Per esempio, a questo link puoi trovare il codice etico di Asso.Co.Pro. (Associazione Coach Professionisti).
  2. Utilizza un accordo scritto in cui indichi i confini, i parametri, le caratteristiche del percorso di coaching. In questo modo, sarà più semplice avere dei parametri di lavoro chiari e definiti.
  3. Utilizza il coaching mindset. Si tratta di un’altra competenza distintiva del coach professionista che ti può aiutare a impostare le sessioni di coaching attraverso un atteggiamento mentale funzionale al coaching.
  4. Utilizza la tua autenticità e la tua coerenza. Ogni coach professionista sa quanto è importante essere autentici e coerenti per agevolare la partnership e la relazione empatica con il coachee.

Ovviamente, per poter apprendere gli strumenti e le abilità per impostare le sessioni di coaching, è necessario frequentare un corso di coaching riconosciuto dalle principali organizzazioni di coaching. Tali organizzazioni di coaching non solo monitorano la qualità del percorso formativo riconosciuto, ma offrono anche diversi servizi. Per esempio, Asso.Co.Pro. offre uno sportello del consumatore per garantire la qualità del servizio di coaching. Ai propri coach associati offre incontri dedicati alla crescita personale e, persino, un percorso di avviamento alla professione di coach professionista.

Attenzione ai corsi di coaching non riconosciuti

Bisogna prestare molta attenzione ai corsi di coaching non riconosciuti dalle principali organizzazioni nazionali di coaching, in quanto, quella tipologia di corso non insegna le competenze distintive del coach professionista, non ha nessun organo che controlla e verifica la qualità del percorso e non si attiene ai livelli standard di qualità del coaching.

Per esempio, Asso.Co.Pro. è un’organizzazione nazionale di coaching che riconosce pochissimi corsi di coaching avendo standard molto elevati ed è un’organizzazione di coaching iscritta al MISE (Ministero Italiano Sviluppo Economico).

I corsi riconosciuti, invece, devono insegnare le competenze distintive del coach professionista, tra cui la competenza saper impostare le sessioni di coaching analizzata in questo articolo.

 

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