Co-Creare la Relazione di coaching

Co-Creare la Relazione di coaching

Una delle competenze distintive del coach professionista secondo Asso.Co.Pro. è co-creare la relazione tra coach e cliente.

Co-creare la relazione all’interno delle sessioni di coaching è un requisito fondamentale affinché il percorso di coaching sia efficace ed è imprescindibile che caratterizzi la professionalità del coach.

Di seguito approfondiamo dettagliatamente in che modo è possibile co-creare la relazione di coaching, perché è così essenziale, quali abilità deve mettere in campo il coach per co-creare la relazione e come si aggiusta il tiro quando la relazione viene meno.

Caratteristiche della relazione di coaching

Il pilastro essenziale delle sessioni di coaching è la relazione che si instaura tra coach e coachee. Tale relazione, se ben mantenuta, garantirà il successo del percorso di coaching e un’alta qualità professionale.

La relazione di coaching e dunque l’interazione tra coach e cliente si caratterizza per essere:

  • Simmetrica. Il coach non è un guru onnisciente, ma si pone alla pari rispetto al coachee in un viaggio di esplorazione e di scoperta del potenziale del cliente.
  • Complementare. Il coach e il coachee hanno chiaramente ruoli differenti, anche se le loro due posizioni si rivelano complementari, entrambi contribuiscono in maniera reciproca e integrata allo sviluppo del percorso.
  • Asimmetrica a livello contenutistico. Al centro del processo di coaching c’è sempre il coachee e mai il coach. Il focus nella relazione di coaching è sempre il cliente, il suo potenziale e i suoi obiettivi, il coach è, invece, un facilitatore del processo di coaching, attraverso l’uso delle domande, l’individuazione delle risorse e l’accompagnamento verso il cambiamento.

Questa viene anche considerata come la geometria della relazione di coaching e tale geometria ci consente di co-creare la relazione di coaching.

Ciò che contraddistingue la relazione di coaching dalle altre professioni è nello specifico questa alleanza che viene a crearsi tra coach e coachee e che è propria di questa metodologia, affinché si generi una sinergia generativa.

Dunque, come si crea la relazione di coaching?

Come co-creare la relazione di coaching

Per co-creare la relazione di coaching è necessario sviluppare alcune specifiche abilità, praticare il coaching mindset e mettere in atto la partnership.

Le abilità per co-creare la relazione di coaching

Per co-creare la relazione di coaching sono necessarie alcune abilità essenziali, che vanno correttamente apprese, allenate costantemente e continuamente, per poi metterle sempre a servizio della sessione di coaching. Di seguito vengono elencate precisamente le abilità:

  • Sospensione del giudizio. Durante le sessioni di coaching, è necessario che il coach sospenda il proprio giudizio e pregiudizio, rispetto a ciò che il coachee porta come tema del percorso di coaching. È fondamentale da parte del coach, che il coachee sia accolto in tutta la sua unicità, in tutto il suo valore. Così facendo, tra coach e cliente si instaura una dimensione fiducia, di accoglienza, di apertura, indispensabile affinché il coachee possa attivare il proprio cambiamento interiore e sviluppare la sua proattività.
  • Ascolto attivo. Al coach non pasta ascoltare, deve necessariamente essere in ascolto attivo, cioè focalizzato sul cliente e coinvolto a 360 gradi all’interno della sessione di coaching. Solo attraverso questa abilità riuscirà a cogliere ciò a cui il coachee sta dando davvero importanza e contribuire alla co-creazione della relazione.
  • Empatia. Il coach deve saper entrare in relazione con il coachee positivamente, sviluppando il suo percepire empaticamente, così da per poter comprendere in modo totale il coachee. Il rapporto empatico tra coach e coachee si presenta come un elemento indispensabile per creare una relazione di fiducia, che agevolerà l’apertura del coachee verso nuovi apprendimenti.

Risulta, dunque, imprescindibile che per co-creare la relazione di coaching è necessario far sentire a proprio agio il coachee, favorendo una dimensione di accoglienza, autenticità e apertura.

Il coaching mindset per co-creare la relazione di coaching

Un altro elemento indispensabile per co-creare la relazione di coaching è praticare il coaching mindset. Infatti, il coaching mindset aiuta il coach ad entrare in quella dimensione di pensiero e di comportamenti che agevolano la relazione con il coachee, come ad esempio:

  • Il Coach riconosce che i coachee sono responsabili delle proprie scelte.
  • Il Coach è consapevole della limitatezza dei consigli e della forza delle domande potenti.
  • Il Coach sa che deve favorire un cambiamento interno, piuttosto che proveniente dall’esterno.
  • Il Coach fa uso della creatività e la propria intuizione a beneficio dei clienti.
  • Il Coach sviluppa l’intelligenza emotiva, ovvero la capacità di gestire le proprie emozioni.

Il coaching mindset è così importante che è stata scelta come seconda competenza distintiva del coach professionista da Asso.Co.Pro.

Mettere in atto la partnership per co-creare la relazione di coaching

Infine, per co-creare la relazione di coaching è importante mettere in atto la partnership.

Sviluppare la partnership comporta la presenza delle seguenti caratteristiche:

  • La relazione di coaching è un rapporto alla pari. Il coach e il coachee intraprendono il percorso di coaching collaborando e cooperando sessione dopo sessione. Ciascuno chiaramente con il proprio ruolo, ma in una dinamica relazionale paritetica.

  • Il Coach affianca il Coachee. Coach e Coachee camminano affiancati, per esplorare insieme al coachee il mondo di infinite possibilità dal medesimo livello e con la stessa visuale. 

Come si esprime la co-creazione della relazione di coaching

La co-creazione della relazione di coaching si esprime attraverso l’Alleanza, cioè l’accordo che nasce tra il coach e il coachee durante le sessioni di coaching.

L’alleanza è sia la causa che l’effetto della co-creazione della relazione di coaching. Il coach può alimentare questa alleanza grazie alla sua metodologia, alle competenze, al suo modo di porsi con il coachee e al suo sentire empatico e fiducioso verso il cliente. Contemporaneamente, il coachee si sentirà stimolato ad entrare in questa alleanza e a vivere il percorso di coaching sulla base dell’alleanza.

L’alleanza si rivela pertanto un altro elemento essenziale per favorire l’autonomia, la proattività e la generatività nel coachee.

I presupposti per la co-creazione della relazione di coaching

Per co-creare la relazione di coaching sono necessari anche dei presupposti, che vanno espressi in ogni forma possibile durante le sessioni di coaching.

I presupposti per la co-creazione della relazione di coaching sono:

  • Fiducia in sé stessi da parte dei coach. Un coach che non ha fiducia in sé stesso non riesce a co-creare la relazione e a sviluppare una relazione facilitante con il cliente. (Attenzione a questo errore! Questo non significa che il coach si deve percepire come invincibile, perfetto e “arrivato”). È fondamentale che il coach sia consapevole dei suoi punti di forza e delle sue aree di miglioramento, su cui è bene che lavori per diventare sempre più efficace come coach.
  • Fiducia nel coachee e nel suo potenziale. Il coach che ha piena fiducia nel coachee riesce a scorgere il potenziale, la bellezza interiore e l’unicità del coachee. Questo sguardo si rivela sempre funzionale ed essenziale per il percorso di coaching.
  • Fiducia nella relazione di coaching. Il coach professionista e qualificato sa quanto può essere potente e generativa l’Alleanza con il coachee. Il coach che crede nella forza della partnership è consapevole che questo stile relazionale porterà frutti di innovazione e di successo all’interno del processo di coaching.
  • Fiducia nel metodo del coaching. Il coaching è caratterizzato da un metodo, da un processo e da pilatri essenziali. Il coach ha piena fiducia in questa metodologia, sa che funziona perché l’ha vissuta in prima persona, ne conosce e riconosce la potenza, avendola toccata con mano ed essendosi dato il permesso di lavorare su di sé.

A che serve co-creare la relazione di coaching

Co-creare la relazione di coaching serve all’ottimale riuscita del percorso di coaching.
Più dettagliatamente, attraverso la co-creazione della relazione di coaching si ottengono i seguenti benefici:

  • Il coaching è un nido. La sessione di coaching è come un nido. Il coachee si sente accolto, protetto, nutrito, sostenuto e accompagnato affinché possa spiccare il volo verso la propria migliore possibilità futura. Il nido è inteso come metafora di un luogo sicuro dove crescere per evolvere.
  • Il coaching come indipendenza. Il percorso di coaching ti deve rendere necessariamente autonomo, indipendente e libero. Questa indipendenza deve essere presente anche nella co-creazione della relazione e deve essere sempre esplicitata, perché il cambiamento arrivi attivamente dal potenziale del coachee.
  • Il coaching come evoluzione, apprendimento e crescita. Nel momento in cui la co-creazione della relazione è attuata e garantita, c’è maggiore possibilità per il coachee di apprendere, crescere ed evolvere consapevolmente e con tutti gli strumenti necessari messi all’opera.

Ovviamente, co-creare la relazione di coaching è fondamentale per rendere la relazione di coaching facilitante e per creare uno spazio profondo e autentico.

Cosa fare quando non si riesce a co-creare la relazione di coaching

Durante il percorso di coaching può accadere che la co-creazione della relazione venga meno, ad esempio se il coach non riesce a interagire in modo efficace con il coachee.

Di seguito vengono riportate alcune strategie da mettere in atto in questi casi per ristabilire l’alleanza.

  • Definizione iniziale. All’inizio del percorso, prima della prima sessione, il coach deve chiarire lo stile relazionale e le regole del percorso di coaching. Per esempio, sottoponendo ai propri coachee un accordo scritto in cui vengono definiti gli aspetti regolamentali.
  • Esplicitare la difficoltà. Se abbiamo detto che il percorso di coaching si basa sulla fiducia e sulla partnership tra coach e coachee, il coach può liberamente condividere con il coachee la sua difficoltà relazionale. Questo può far sì che il coachee attivi dei comportamenti che contribuiscano al ristabilirsi della relazione. Attenzione! È importante che questa condivisione esplicitazione sia eseguita con una consona scelta di parole, in un determinato modo, e usando alcuni elementi della comunicazione efficace.
  • Rinuncia alla sessione. Il coach, nonostante i tentativi precedenti, potrebbe comunque non riuscire a co-creare la relazione di coaching. La risonanza, per esempio, con la storia del coachee può rivelarsi talmente forte, da non riuscire a proseguire con il percorso di coaching. In questo caso il coach l’umiltà di riconoscere i propri limiti e di rinunciare al coachee. Questi momenti sono preziosi per la crescita del coach, perché può iniziare un percorso di self-coaching o di mentoring su quanto ha vissuto per continuare a crescere e fare suo il coaching mindset.

Come imparare a co-creare la relazione di coaching

Per poter imparare a co-creare la relazione di coaching è fondamentale frequentare un corso di coaching che sia riconosciuto da Asso.Co.Pro., che indichi tra le competenze distintive del coach professionista la co-creazione della relazione.

In Italia esistono tanti coach, ma solo pochi sono coach professionisti, cioè coach che hanno seguito corsi di coaching riconosciuti e che mantengono attivo il loro aggiornamento professionale.

Il nostro invito è sempre quello di evitare gli improvvisati del coaching.

Per diventare coach è importante seguire un percorso di coaching con tanti anni di esperienza, professionalizzante e riconosciuto.

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