Cosa accade se chiediamo a ChatGPT cos’è il coaching? In che modo possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) nel coaching?
Insomma, esploriamo il coaching secondo chatgpt.
Prima, però, cerchiamo di capire cos’è chatgpt e come funziona.
Cos’è ChatGPT
ChatGPT è un assistente virtuale in grado di interagire con gli utenti tramite il linguaggio, interagendo con l’utente e cercando di rispondere a tutte le domande dell’utente. Inoltre, mentre fa il suo lavoro, è in grado di apprendere e integrare le informazioni che riceve.
Più tecnicamente, ChatGPT è un modello di linguaggio artificiale basato sull’architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer) sviluppato da OpenAI.
ChatGPT è stato addestrato su una vasta quantità di dati testuali e utilizza tecniche di apprendimento automatico per generare risposte alle domande degli utenti in modo naturale e coerente con il linguaggio umano.
Come funziona ChatGPT
Scopriamo come funziona chatgpt.
Quando un utente fa una domanda a ChatGPT, il modello elabora la domanda e cerca di comprendere il significato della stessa mediante l’analisi del contesto e del contesto semantico. Successivamente, utilizzando i dati appresi durante il processo di addestramento, il modello genera una risposta che è coerente con la domanda posta dall’utente. Questa risposta viene quindi restituita all’utente sotto forma di testo.
Il funzionamento di ChatGPT è basato su una tecnologia chiamata deep learning, che permette al modello di elaborare informazioni complesse e di apprendere in modo autonomo dalle esperienze. Inoltre, ChatGPT è stato progettato per continuare ad apprendere e migliorare nel tempo, grazie all’aggiunta di nuovi dati e all’ottimizzazione del modello.
Il coaching in ChatGPT
Per comprendere velocemente il rapporto tra coaching e ChatGPT, ti riporto le sue risposte ad alcune domande poste sul coaching:
Cos’è il coaching secondo ChatGPT?
Questa è stata la sua risposta: Il coaching è un processo di supporto e accompagnamento finalizzato a sviluppare il potenziale di una persona, di un gruppo o di un’organizzazione, al fine di raggiungere obiettivi specifici. Il coaching si concentra sulle potenzialità e sulle risorse dell’individuo o del gruppo, e mira a sviluppare le competenze necessarie per raggiungere i propri obiettivi.
La risposta fornita è abbastanza corretta, ma non completa.
Allora, vediamo come si comporta con la seconda domanda:
Cosa fa un Coach secondo ChatGPT?
Ecco la risposta: Il ruolo principale di un coach è quello di supportare e guidare il coachee (la persona o il gruppo che riceve il coaching) nel raggiungimento dei propri obiettivi. Per fare ciò, il coach utilizza una serie di tecniche e strumenti di coaching per aiutare il coachee a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie competenze e delle proprie risorse, e per supportarlo nel processo di cambiamento e di miglioramento personale o professionale.
Anche in questo caso, la sua risposta è abbastanza corretta, ma non completa. Abbiamo notato, però, che non ci ha ancora detto alcuni elementi che devono caratterizzare la figura del coach: l’importanza della relazione positiva, il rapporto di partnership con il coachee e l’utilizzo delle domande potenti.
Quindi, fino a questo punto, possiamo dire che ChatGPT e l’intelligenza artificiale offrono degli spunti, una panoramica e delle indicazioni generiche. Bisognerà porre domande più specifiche e dettagliate per avere risposte più precise.
Scopriamo, ora, quali sono gli utilizzi di ChatGPT durante le sessioni di coaching.
ChatGPT per le sessioni di coaching
Da quando ho scoperto ChatGPT ho provato ad utilizzarlo in vari contesti e situazioni. Ti offro una panoramica, così potrebbe tornarti utile.
ChatGPT per i task
Una delle grandi difficoltà del coach professionista, all’inizio della sua carriera professionale, è quella di trovare degli esercizi, dei task, i compiti a casa per allenare la risorsa del coachee o per sostenere il suo percorso di cambiamento.
In questo caso, ChatGPT può essere molto utile ed efficace. Quanto meno per offrirci degli spunti, degli elementi a cui ispirarci, degli stimoli creativi.
Per esempio, gli ho chiesto: quali esercizi posso far fare al mio coachee per aiutarlo nella gestione del tempo?
Ecco la sua risposta: Ci sono molti esercizi che puoi far fare al tuo coachee per aiutarlo nella gestione del tempo. Ecco alcuni suggerimenti:
- Analisi del tempo: Chiedi al tuo coachee di tenere un diario del proprio tempo per una settimana, annotando tutte le attività svolte durante la giornata e il tempo impiegato per ciascuna di esse. Dopo una settimana, analizzate insieme il diario per individuare le attività che rubano più tempo e cercate di trovare soluzioni per ridurre il tempo impiegato per queste attività.
- Prioritizzazione delle attività: Chiedi al tuo coachee di identificare le attività più importanti e urgenti, e di assegnare una priorità a ciascuna di esse. Aiutalo a distinguere tra ciò che è importante e ciò che è urgente, e a pianificare le attività in base alla loro priorità.
- Gestione delle interruzioni: Chiedi al tuo coachee di identificare le fonti di interruzioni durante la giornata, ad esempio le e-mail o le telefonate, e di trovare strategie per limitarle o gestirle in modo più efficiente. Ad esempio, può essere utile impostare dei momenti specifici della giornata per rispondere alle e-mail o alle telefonate.
Insomma, come puoi vedere, ti offre un bel ventaglio di possibilità, molti task e compiti a casa. Magari, tu, dovrai adattarli e adeguarli alle esigenze del tuo coachee, ma è un’ottima base da cui partire.
ChatGPT per il group coaching
Puoi utilizzare ChatGPT anche per il group coaching. A me capita spesso di fare interventi di gruppo utilizzando l’approccio del coaching. E come me, anche tu, probabilmente, in questi casi, sei sempre alla ricerca di nuove idee, nuovi spunti e suggerimenti creativi.
Osserviamo come si comporta l’intelligenza artificiale in questi casi.
Gli ho chiesto: devo fare un intervento di group coaching in azienda, a 10 persone, della durata di 4 ore, con l’obiettivo di favorire il team working. Come posso strutturare l’intervento?
In questo caso, la sua risposta è stata incredibile:
Ecco un possibile schema per strutturare l’intervento di group coaching in azienda per favorire il team working:
I. Introduzione (15 minuti)
- Presentazione dell’obiettivo dell’intervento e delle aspettative
- Introduzione al concetto di team working ed esposizione dei benefici
II. Icebreaker (30 minuti)
- Attività ludica o di presentazione per rompere il ghiaccio e favorire la conoscenza reciproca tra i partecipanti
III. Identificazione dei punti di forza del team (60 minuti)
- Esercizio di brainstorming su ciò che il team fa bene e su quali sono i punti di forza
- Discussione e analisi dei risultati emersi
- Identificazione dei fattori che hanno contribuito al raggiungimento dei successi
IV. Individuazione delle aree di miglioramento (60 minuti)
- Esercizio di brainstorming sulle aree di miglioramento del team
- Discussione e analisi dei risultati emersi
- Identificazione dei fattori che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi
V. Strategie per migliorare il team working (60 minuti)
- Presentazione di tecniche e strategie per migliorare il team working (es. comunicazione efficace, ascolto attivo, delega delle responsabilità, gestione dei conflitti)
- Discussione e analisi delle tecniche presentate
- Identificazione di quelle maggiormente applicabili al team
VI. Esercizio di team building (45 minuti)
- Attività di team building per mettere in pratica le tecniche apprese e rafforzare il senso di squadra
VII. Conclusione (10 minuti)
- Riassunto dei punti chiave dell’intervento
- Feedback sui risultati ottenuti e sulle prospettive future
Insomma, come puoi notare l’AI è stata abbastanza specifica, mi propone una suddivisione del tempo e una sequenza lineare del percorso.
ChatGPT per le sessioni di coaching
Ora, possiamo affrontare l’ultima sfida e chiedere all’AI di aiutarci nella sessione di coaching.
Ecco qual è stata la domanda posta: nella sessione di coaching con un imprenditore ho una difficoltà: il mio coachee non riesce a delegare, perchè ha paura di perdere il controllo. Cosa mi suggerisci di fare attraverso il coaching?
Leggiamo insieme la sua risposta: Ecco alcuni suggerimenti che potresti utilizzare durante la sessione di coaching con il tuo coachee per affrontare questo problema:
- Scoprire le ragioni della paura: Chiedi al tuo coachee di parlare dei motivi che lo portano a non delegare. Ci sono situazioni specifiche che lo hanno portato a non fidarsi degli altri? Ha avuto esperienze negative in passato? Identificare le cause della paura può aiutare a trovare una soluzione.
- Analizzare i vantaggi della delega: Aiuta il tuo coachee a comprendere i vantaggi della delega, come il tempo libero per concentrarsi su altri aspetti dell’azienda, lo sviluppo delle competenze del team, la riduzione dello stress e la creazione di un ambiente di lavoro più collaborativo.
- Identificare le responsabilità da delegare: Chiedi al tuo coachee di fare un elenco delle attività che potrebbero essere delegate ad altri membri del team. Una volta identificate le responsabilità, aiutalo a stabilire criteri per selezionare le persone giuste per il lavoro.
- Creare un piano di delega graduale: Aiuta il tuo coachee a sviluppare un piano di delega graduale, in cui inizialmente inizia a delegare compiti meno critici e poi, man mano che il suo livello di fiducia aumenta, passa a compiti sempre più importanti.
- Lavorare sulla fiducia: Aiutalo a costruire la fiducia nei membri del team, ad esempio attraverso la formazione e il coaching su specifiche competenze.
- Monitoraggio e feedback: Aiuta il tuo coachee a monitorare l’attuazione delle attività delegate e a fornire feedback regolare ai membri del team. Ciò gli darà una maggiore fiducia nella loro capacità di gestire i compiti assegnati.
Anche in questo caso, ChatGPT ci offre suggerimenti validi, spunti da approfondire ed elementi che potremmo adattare al nostro caso.
Conclusioni: rapporto tra coaching e ChatGPT
Al termine di questa nostra sperimentazione possiamo dire che l’intelligenza artificiale:
- ha saputo offrirci spunti interessanti da approfondire;
- ha saputo stimolare la nostra creatività;
- ci aiuta a definire la struttura, i tempi, la sequenza di un percorso;
- ci consente di accedere ad informazioni ampie, in modo rapido;
- ci consente un confronto che può far esplodere la nostra creatività e facilitare la ricerca di risposte.
Insomma, per quanto riguarda la mia esperienza, ChatGPT è un valido supporto nel coaching e può essere utilizzato in modo ampio per l’attività del coach.
Coach Adamo